Viola di Mario Capicchioni (Rimini 1986)
(lunghezza del corpo mm.412)
E’ lo strumento più giovane tra quelli in dotazione al Premio (tra questa viola e il violoncello di Gaetano Vinaccia c’è esattamente un secolo di differenza), ma non è certo il meno bello, con un suono bellissimo e dolce ed un "la" che canta..
Mario Capicchioni (Rimini 1926) è figlio del maestro Marino (San Marino 1895 – Rimini 1977) uno dei più importanti liutai italiani dello scorso secolo.
Marino Capicchioni venne a conoscenza delle prime basi sulla lavorazione del legno nella bottega del padre. Qui si costruivano ruote per carri, tinozze, sedie, armadi e soprattutto botti per il vino. Si avvicinò al mestiere di liutaio dapprima come riparatore di chitarre, mandolini e violini.
I primi strumenti furono venduti a musicisti delle "orchestrine da ballo" romagnole anche se subito dopo non mancarono vendite documentate e accertate a insegnanti e professori di orchestra provenienti dalle città limitrofe (Cesena, Forlì, Bologna, Pesaro...) .
In seguito i suoi strumenti cominciarono a fare il giro del mondo e quando Marino morì, nel 1977, i suoi strumenti erano suonati dai più grandi musicisti contemporanei.
Da quel momento, Capicchioni figlio, da solo, con discrezione e modestia, ha portato avanti un "marchio di fabbrica" di qualità eccellente e di assoluto prestigio.
Si è fidato solo del giudizio dei più famosi concertisti, molti dei quali tuttora non fanno mistero della grandezza di Mario Capicchioni tanto e forse più del suo caposcuola.